Quando il 24 febbraio del 2022 il presidente russo Vladimir Putin ordina alle sue truppe di invadere l’Ucraina, il quotidiano britannico the Guardian chiede al suo corrispondente estero Lorenzo Tondo e al fotoreporter Alessio Mamo di recarsi nel paese a dar man forte alla copertura della guerra.

Per due anni, i due cronisti documenteranno le atrocità dell’invasione russa, dall’esodo dei 6 milioni di rifugiati ucraini in fuga dal paese fino alle trincee del Donbas, nel cuore della guerra.

Diario Ucraino racconta il loro viaggio. Per non assuefarsi alla violenza e alle atrocità che questo conflitto ci offre, non c’è altro che la documentazione giornalistica, precisa, coerente, informata, consapevole.

Così lavorano Tondo e Mamo, rispettivamente corrispondente del Guardian, premio Maria Grazia Cutuli e premio Giuseppe Fava, e fotoreporter pluripremiato, per due volte vincitore del World Press Photos.

Viaggiano insieme, sempre, come facevano Robert Capa e John Steinbeck, realizzando per il celebre quotidiano inglese reportage approfonditi, dispacci dal fronte, attenti alla tragedia delle vittime.
Fa parte del loro lavoro anche assistere alle decine di esumazioni di vittime innocenti seppellite nelle fosse comuni a Bucha, Borodyanka e Izjium. Viaggiano da est a ovest, rischiando la pelle al confine dei territori occupati dai russi. Documentano le liberazioni delle principali città ucraine al seguito dei militari. Visitano decine di regioni e oltre settanta tra città e villaggi. Parte del loro lavoro è questo: essere presenti, attivi, pronti. Per informare e per testimoniare: un dovere che diventa sempre più imprescindibile nei giorni in cui la fabbrica delle fake news inizia a funzionare a pieno regime, al servizio della grancassa mediatica russa. Il compito di Tondo e Mamo e di tutti reporter impegnati sul campo, l’unico antidoto alla propaganda, è andare, restare, guardare, verificare e poi riportare, in parole o in immagini.

Tondo e Mamo non si limitano semplicemente ad annotare su un taccuino ciò che le vittime raccontano e trascrivere quelle parole in un articolo. I due cronisti riescono a calarsi nei panni dell’altro per poterne documentare le sofferenze. Come scrive Tondo, ‘’Bisogna sforzarsi, entrare nella loro mente e rivivere con loro quelle tragedie; più alto è l’interesse verso la famiglia dell’umanità e la sua miseria, più alto è quel grado di genuino interesse per il loro destino, migliore sarà il lavoro di un giornalista.’’

Diario Ucraino ha un valore storico per la portata dei suoi interpreti, la completezza del loro lavoro, la qualità delle loro testimonianze e per il racconto di una guerra che non ha segnato solo il popolo ucraino e i due cronisti chiamati a raccontare le loro tragedie, ma che ha segnato, ormai, anche tutti noi.

In questi giorni Tondo e Mamo  sono a Gerusalemme sempre per il Guardian, per documentare il conflitto in corso tra Israele e Hamas. A #ijf24 sono attese 'Le parole e le immagini per raccontare la guerra' di Lorenzo Tondo e Alessio Mamo, intervistati da Arianna Ciccone.

Organizzato in collaborazione con Valigia Blu.

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