I corridoi umanitari, vie di accesso legali e sicure per i richiedenti asilo, sono una risposta concreta alle morti in mare o lungo le rotte clandestine. In poco meno di due anni, mille richiedenti asilo, in prevalenza siriani provenienti dal Libano, sono atterrati in Italia. Un nuovo capitolo intanto è stato inaugurato dall’Etiopia.

La fisionomia del progetto e l’eco mediatica che ha tardato a ricevere, pongono almeno due ordini di interrogativi: come garantire l’estensione di queste modalità di movimento anche alla cosiddetta categoria dei migranti economici?

E perché, nonostante il suo potenziale rivoluzionario, gli organi di stampa faticano a garantirne un'adeguata copertura?

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